Si è svolta domenica 4 Settembre a Molfetta la tradizionale kermesse canora oratoriana, giunta ormai alla sua diciasettesima edizione. Tante le novità quest’anno. In primis, la location. Il Festival della canzone oratoriana, infatti, si è svolto per la prima volta nell’affascinante struttura dell’Anfiteatro di Ponente, che ha sicuramente contribuito ad esaltarne la grandiosità e l’attrattiva. In secondo luogo, la presenza dell’orchestra diretta dai maestri Benedetto Grillo e Pasquale Turturro, che ha permesso di rendere le diverse performances musicali uniche ed irripetibili, assieme al prezioso contributo delle quattro voci coriste e della band.
La preziosa cornice si è completata grazie alle eccezionali prestazioni dei presentatori Giuseppe Facchini e Leonardo Pasculli che, niente da invidiare ai più noti Fiorello o Conti, hanno saputo condurre la serata magistralmente, all’insegna della comicità e del talento canoro, accompagnati dalle presenze femminili di Giovanna Paola Minervini e Katia De Pinto.
Ad impreziosire una serata, sono intervenuti gli ospiti Alfredo Ferrero (chitarrista di Caparezza) e Roberto d’Elia (compositore).
Protagonista indiscussa dell’evento è stata la musica. Attraverso le 14 performances amatoriali, ogni interprete ha scelto di veicolare un messaggio, frutto di un sentire intimo o di un’esperienza significativa da condividere col pubblico.
Coerentemente con il tradizionale carisma salesiano e oratoriano, il talento artistico individuale è stato solo un mezzo espressivo per il raggiungimento di obiettivi più nobili: prima di tutto il ricordo di Giovanni Sallustio, che della musica aveva fatto il suo privilegiato strumento comunicativo; in secondo luogo, la raccolta benefica di fondi per la ristrutturazione e il recupero dell’Auditorium Don Bosco, luogo di valorizzazione culturale ed artistica, a partire dal presupposto che arte e cultura, ed in particolare la musica, sono veri e propri pilastri del sistema preventivo salesiano.
In una realtà, come quella odierna, profondamente segnata da eventi difficili, diventa fondamentale dare il proprio contributo per ri-educare, soprattutto i giovani, alla bellezza.
Un plauso, dunque, al CGS “Don Tonino Bello” che, nella figura della presidente Valeria Spadavecchia, ha saputo rilanciare un evento “limitatamente” oratoriano, rendendolo occasione di ripensamento cittadino, senza mai dimenticare le proprie radici.
Il sogno di vedere risistemata la struttura teatrale oratoriana, il desiderio di poter contare su attrezzature efficienti e stabili, parte dalla forte convinzione che in tal modo sarà possibile rendere un servizio alla città intera. Che sia questo, dunque, solo l’inizio di un percorso che potrà dotare la cittadinanza tutta di un luogo di incontro e di uno strumento per “fare” arte, ma sempre in maniera pedagogica, per aiutare i nostri giovani a crescere come buoni cristiani ed onesti cittadini, come voleva Don Bosco.
Eugenia Capurso
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